Ultimi appuntamenti con la rassegna Vuelvo al Sur. La casa della musica e del cuore a cura di Avalon Progetto Tango, I Luoghi dell’Anima e Cu_i Comunicazione Umanistica, il 20 e 21 aprile dedicati al djembè e alla tradizione errante della cultura africana.
20 aprile 2024, ore 20.00
Concerto aperitivo Djembè Kan
Seydou Kienou (djembè e voce)
Il djembè è considerato uno strumento di comunicazione sociale e viene usato per celebrare momenti fondamentali della vita delle persone. La musica unisce i popoli del Mondo; in Africa la musica e la danza sono elementi centrali della cultura dei popoli e sono dotati di grande valore sociale e religioso. La musica africana stimola lo spirito e riscalda il cuore di coloro che le si avvicinano: seguendo l’istintivo richiamo ancestrale del ritmo del tamburo si aprirà la “porta” su un mondo fatto di tradizione, passione, condivisione, musica, canti e l’altro che unisce anziché dividere.
La trama narra la storia degli schiavi che partono dalla loro amata Africa, attraversano l’Europa lasciando l’impronta delle proprie origini.
Attraverso il linguaggio della danza e della musica è possibile stabilire occasioni di incontro, confronto e comunicazione, che contribuiscano ad una più profonda integrazione e diffusione di conoscenza delle reciproche culture. La cultura africana è ricca di significati e valori simbolici che difficilmente potrebbero essere compresi se non attraverso la musica e la danza che si rivelano lo strumento ideale per introdurre usi e costumi di questi paesi.
stage per bambini
Danza, musica e percussioni in gioco
Uno stage destinato a bambini dai 5 agli 11 anni, che con la conduzione esperta di Seydou Kienou, da anni coinvolto in progetti scolastici con finalità inclusive, sperimenteranno il piacere delle percussioni. Sarà un’esperienza di apprendimento attraverso il gioco per esplorare la propria natura creativa, la coordinazione, l’attitudine al ritmo, ma contemporaneamente i bambini potranno sentire cosa vuol dire essere parte di un gruppo in cui tutti hanno un ruolo coinvolgente e importante per conseguire insieme l’obiettivo finale. Quindi un gioco divertente di natura non competitiva, che stimola alla socialità e soprattutto alla collaborazione. I piccoli partecipanti suoneranno su strumenti costruiti artigianalmente dall’artista per loro.
durata: 2 ore
Viaggio nella danza afro e nei canti di Seydou Kienou – stage per adulti
stage per adulti
Lo stage di Seydou Kienou è un’esperienza immersiva nella danza e nella musica della cultura tradizionale africana, ed in particolare del suo Paese, il Burkina Fasu. Un’esperienza che trasmette il valore delle radici e il senso di condivisone e comunità. Attraverso infatti le percussioni e i movimenti popolari e simbolici del ballo, ciascun partecipante potrà sperimentare la potenza dell’essere unità col gruppo, di celebrare la vita nelle sue più semplici ritualità quotidiane, di mantenere un atteggiamento di fiducia e di apertura di cuore. Grazie alla consolidata esperienza dell’artista nella condizione di gruppi di ogni età, lo stage è aperto a tutti. Non necessita alcuna competenza pregressa e soprattutto si presta come momento aggregativo e formativo per persone diversamente abili che abbiano piacere di mettersi in gioco per sentirsi risorsa in un evento che vive la diversità come caratteristica della vita stessa e non come limite.
durata: 3 ore e 30 minuti
https://www.youtube.com/@SeydouKienou
Seydou Kienou é un musicista, percussionista, cantante originario di Ouagadou- gou, capitale del Burkina Faso. Ha cominciato a suonare all’eta’ di tre anni grazie a suo padre Baba Kienou, Capo Griot del Burkina Faso, che nell’arco della sua vita ha avuto 33 figli divenuti tutti musicisti. I Griot sono figure erranti, tradizionali della cultura africana. Detengono il sapere e tramandano la tradizione e la storia attraverso la trasmissione orale di padre in figlio. I Griot narrano il passato di tutte le famiglie africane attraverso musica, canti, celebrazioni, poesie. Essi sono i portatori della musica e del sapere. Con suo padre ha cominciato a suonare il Doundoun e successivamente il Djembè. Seydou si esibisce in Italia e all’estero (Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Olanda Svizzera, Norvegia, Lussemburgo, Belgio, Ungheria) , come solista e come Maestro di percussioni. Nel 2004 ha composto le musiche per il film di Michel Linas “L’Enfante Crocodile”.
Dal 2009 insegna nelle scuole italiane con un progetto musicale interculturale con il q uale i bambini imparano a suonare, cantare e danzare la musica africana, anche con la finalità di accrescere un’attitudine all’Interculturalità e di favorire l’inclusione.
“Sono nato in Burkina Faso da una famiglia di Griot musicisti. La mia è stata un’ infanzia silenziosa. Una grave infezione alle orecchie mi rese sordo in tenera età, e non mi consenti di completare la scuola elementare insieme ai miei coetanei. Ma le vibrazioni del Djembè superavano la malattia, le sentivo fortissime, il richiamo era irresistibile: imparai a suonare nonostante la mia sordità. Fu così che il Djembè divenne la mia voce e la mia vita. A 14 anni vinsi un concorso musicale in Burkina Faso e questo mi espose all’attenzione di un medico tedesco che, venuto a conoscenza delle mie condizioni, decise di aiutarmi e di portarmi in Germania per essere sottoposto a un intervento che mi avrebbe consentito di recuperare l’udito. Così è stato. Al mio arrivo in Germania iniziai ad esibirmi per far conoscere a tutti la voce del mio Djembè: fu così che incontrai l’uomo che si fece carico delle mie spese mediche e che a lungo mi ha aiutato affinchè diventassi quello che sono oggi. Mi avvicinò sua figlia durante un concerto, una bimba un po’ malvestita che immaginai povera. Mi disse che non aveva mangiato per ascoltarmi; intenerito le offrii un pasto e, dietro sua insistente richiesta, arrivai a regalarle il mio tamburo personale, da cui non mi separavo mai. Suo padre, un uomo in realtà benestante e generoso, rimase talmente colpito da questo mio gesto da prendermi sotto la sua ala come un figlio. Ancora una volta il Djembè mi aveva protetto e guidato. Riuscii a riacquistare quasi completamente l’udito, e la mia carriera di musicista da allora non si è più fermata. Il Djembè è stata la mia salvezza, ancora oggi è la mia vita. Grazie a lui ho conosciuto la generosità, la gratitudine, l’amore in tutte le sue sfumature. Grazie a lui ho imparato il valore dell’educazione, della tolleranza e del rispetto. Il Djembè è stato, ed è, il mio canale di connessione con il mondo. Questo vorrei trasmettere. Il ritmo del tamburo è da sempre un richiamo al ritrovo e alla condivisione: e oggi, attraverso quello stesso suono, invito tutti all’accoglienza e all’ascolto reciproco, senza pregiudizi, dando spazio alla compassione, alla tolleranza, alla posività, alla gioia del donare e del donarsi reciprocamente Il tamburo è uno strumento di pace, un aggregatore di popoli che si riconoscono al di là delle frontiere. Le vibrazioni del Djembè uniscono, non conoscono divisioni, aprono alla conoscenza dell’altro.”
L’evento è patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Pescara e realizzato mediante la partecipazione di Partner tecnici e Main Sponsor quali Pizzeria Giampiero al 58/1, Bonjour Boulangerie, Volavola audiovisivi e Franco Glieca Fotografia che l’organizzazione ringrazia vivamente.
È previsto uno sconto del 50% sull’acquisto dei biglietti per persone con disabilità. Per informazioni, acquisto biglietti e abbonamenti è necessario chiamare il 3388008599.
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