Flora Amelia Suarez Cardenas presenta: Naturalmente…l’Aurora

15 Dicembre 2014

a cura di Giancarlo Giuliani
Dom 21 dicembre 2014 dalle ore 18.00

Con uno stile semplice e poetico, che della poesia conserva il tono garbato e morbido proprio di un linguaggio profondo anche se apparentemente dimesso, Flora Amelia riesce a rappresentare una gamma di personaggi e situazioni tali da abbracciare più generazioni e più epoche. E anche se gli ambienti e le condizioni si riferiscono indubbiamente ad un tempo prossimo alla contemporaneità, i rimandi e gli echi culturali di tutte le storie raccontate conservano comunque un respiro che va oltre le età, superano le barriere delle ère e delle epoche. E tutto ciò accade perché l’autrice sa mettere in scena non tanto, o non solo, situazioni e tipi umani, quanto vicende d’anime, dimensioni dell’interiorità in grado di riguardare ogni tempo e ogni spazio.
Adottando tre chiavi di lettura, a loro volta introdotte da piccoli capolavori di poéme en prose, utilizzati a mo’ di introduzione delle tre sezioni, vale a dire “Il tempo”, “Vivere” e “Amare”, la scrittrice riesce a dire tutto, o comunque moltissimo sull’essere umano, e a rimarcare e sottolineare ciò che conta davvero. In questa terna fondamentale, trilogia della vita, tempo-vivere-amare, è espressa e simboleggiata l’esperienza umana, legata all’essere che è, come sosteneva Heidegger, essere nel tempo, cioè esser-ci, esperienza del e nel tempo, la quale trova nell’amore lo stimolo e la motivazione principali.

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POESIAS incontro con Flora Amelia Suarez Cardenas

15 Novembre 2013

venerdì 29 novembre 2013 dalle ore 18.30

I versi di POESIAS hanno la grazia della semplicità e il dono di proporsi con l’immediatezza di un dettato spontaneo, tessuto sulle ragioni di un pensiero che vuole restare ai suoi elementi essenziali e di una pronuncia che conosce e rivela soltanto le sue emozioni più struggenti, le sue energie più espressive e i suoi sentimenti più carezzati, senza alcuna alchimia stilistica o verbale e senza il rimando a specifiche tradizioni.

La poetessa pensa in spagnolo — la sua lingua madre — e scrive concedendosi direttamente ai ritmi e alle cadenze di questa lingua, creando via via un circolo virtuoso fra le sue parole e la rotondità del dire ispanico e fra i pensieri che le giungono alla coscienza e l’espressività musicale delle locuzioni iberiche,… la poetessa ha voluto corredare la sua raccolta di apposite traduzioni, nelle quali il lettore italiano trova la versione lineare e “in chiaro” del testo spagnolo e l’opportunità di afferrare almeno il contenuto dei medesimi componimenti.

Flora Amelia Suàrez Càrdenas, è nata a San Cristòbal (Venezuela). Ha studiato giurisprudenza a Caracas. Successivamente frequenta un corso triennale in psicologia e poi collabora come assistente legale per una multinazionale nel settore automobilistico. Coltiva la passione per la pittura, arrivando a esporre nella Accademia di Arte Atepin di Caracas. Ha studiato danza classica, flamenco e ballo latinoamericano, ha praticato yoga come disciplina personale. Vive a Chieti, è sposata ed è madre di due figli. Nel Giugno 2009 è incaricata di partecipare allo staff d’accoglienza delle delegazioni dei Capi di Stato del G8 Summit 2009 a l’Aquila. Questa raccolta di poesie è la sua prima pubblicazione.

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Presentazione del romanzo Scarpette Bianche di A. Bernava

2 Novembre 2013

giovedì 7 novembre 2013 ore 18.30

nell’ambito del festival delle letterature dell’adriatico, abbiamo il piacere di ospitare l’autore Arturo Bernava, con il suo ultimo romanzo

SCARPETTE BIANCHE (solfanelli editore)

Personaggi equivoci e grotteschi si aggirano in Abruzzo, in quel luglio del 1943. Chi è l’ombra nera che aleggia e scivola per le stradine del paese? Perché il matrimonio tra l’attempato Osvaldo Pierantozzi e la giovane e bella Italia Michelli non è stato celebrato dall’iroso parroco, don Michele Vitocolonna, detto Tiscrocco? Perché il Duce, subito interpellato dal Pierantozzi, non risponde alle sue richieste? Cosa è venuto a fare in paese uno strano medico, dall’aria al tempo stesso risoluta e spaurita? Perché l’anziana Maria Celidonio smette improvvisamente di parlare, cadendo in uno stato catartico? Tante domande sovrastano il paesino abruzzese, così come le lettere anonime che improvvisamente cominciano a essere recapitate…

“Quando si ama senza sapere cosa ci riserva il futuro, il presente assume il colore della speranza. Vivo, cangiante, della stessa lucentezza della voglia di accogliersi. E dopo essersi presi, la luce del cuore si spegne, gli occhi si riaprono, stupiti di essere chiusi perché hanno visto tutto. No, non sono gli occhi che hanno visto, ma le anime che si sono incontrate in luoghi che i “normali” non possono solcare”.

L’AUTORE

Arturo Bernava, nato a Chieti nel 1970, è sposato con Barbara, dalla quale ha avuto due figlie, Chiara e Maria Elena.
È stato premiato in oltre cento concorsi letterari.
Suoi racconti risultano pubblicati da numerosi editori, tra cui Montedit, Kairos, Enrico Folci, PerVersi, La Kabbalà, inoltre è presente in una decina di antologie di premi letterari.
Nel 2009, per la casa editrice Solfanelli, ha pubblicato il suo primo romanzo dal titolo Il colore del caffè (Premio Internazionale Città di Mesagne 2011, Premio Maria Messina 2011, Premio Città di Eboli 2010, Premio Internazionale Golfo di Trieste 2010) ottenendo la piazza d’onore in altri quindici premi letterari.
Nel 2010 è uscita una sua raccolta di racconti dal titolo ELEvateMENTI (Tabula fati, Chieti), che, tra i vari riconoscimenti, ha ottenuto anche la medaglia della Presidenza del Senato al Premio Parco Maiella di Abbateggio.
Ha collaborato con alcune riviste periodiche, sia cartacee che online, tra cui “Tuttoabruzzo” e “Arteinsieme” (quest’ultimo con la pubblicazione di alcuni racconti).
Una sua biografia è riportata nell’Enciclopedia degli autori italiani, edita dall’Associazione nazionale “Penna d’autore”.
Fa parte del comitato di redazione della rivista “Abruzzo letterario”.

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